Da Borgo a città dei Balocchi, da città dei divertimenti ad Ecomostro…l’imprenditore Mario Bagno piombò sul Consonno con l’intento di trasformare un paesino agricolo della Brianza lecchese in città dei Balocchi: una la Las Vegas lombarda in cui si trovava di tutto. Dopo alcuni anni di apogeo, l’inesorabile declino: si moltiplicano le iniziative di protesta che sottolineano la distruzione del patrimonio verde e la costruzione di edifici contrastanti con il paesaggio. Il colpo di grazia nell’ottobre del 1976: una frana cade sulla nuova strada di accesso alla città: quasi una vendetta della natura che isola Consonno dal mondo e che gli riserva un destino ancora più tragico: quello di “città fantasma”.